Vino Naturale
Dalla vigna alla tavola, senza solfiti aggiunti, perché...
La nostra idea di realizzare un vino naturale parte da una necessità, ovvero quella dall’importanza di avere un vino “stabile” dal punto di vista biologico, cioè frutto della sola fermentazione del mosto senza additivi aggiunti.
A chi si chiede il perché non vogliamo aggiungere additivi o agenti chimici al nostro vino possiamo rispondere in maniera molto semplice: i solfiti sono dannosi per l’organismo. Vi siete mai chiesti perché bevendo “troppo” si incorre spesso e volentieri in sintomi quali forte mal di testa, dissenteria e manifestarsi di reazioni allergiche? Tutto ciò è causato dalla presenza di solfiti aggiunti! E di solito è la scritta più grande e più leggibile sull’etichetta dei vini e degli alcolici che ne fanno uso.
Questo è evidenziato anche da uno studio eseguito negli anni ’70 dall’Ist. Pasteur di Parigi sulla grave tossicità dei solfiti, essendo l’anidride solforosa un gas estremamente instabile. L’instabilità stessa di questo gas va ad aumentare la produzione dei cosiddetti radicali liberi o ROS, piccole particelle particolarmente aggressive che si formano in modo incessante nel nostro organismo come prodotto di scarto dei naturali processi metabolici che usano ossigeno (O2) come combustibile per produrre energia (ossidazione), andando a creare gravi danni al nostro organismo a causa dell’immissione nel nostro organismo di sostanze instabili come appunto l’SO2.
In sintesi, i radicali liberi sono nocivi per l’organismo e ne velocizzano l’invecchiamento perché danneggiano il DNA, le membrane cellulari, i lipidi (grassi) immagazzinati nei vasi
sanguinei e gli enzimi. Possono creare danni a livello epatico, cardio vascolare ed aumentare il rischio di contrarre malattie degenerative.
Un buon indice di stabilità si può notare già nel momento in cui prendiamo in mano la bottiglia: se fa “fondo” nella bottiglia o se c’è presenza di tartrati sul fondo del tappo. L’acido tartarico è uno dei più importanti alfa-idrossiacidi, i cosiddetti acidi della frutta, ovvero una potente molecola antiossidante. La maggior parte delle volte vengono eliminati questi fondi tramite un processo di filtrazione chiamato stabilizzazione a freddo, con l’aggiunta di additivi chimici o tramite un processo di eliminazione delle sostanze proteiche che avviene tramite l’uso di chiarificanti che alterano e impoveriscono il vino. Ma questi sono processi che stabilizzano il vino dal punto di vista visivo e non biologico!!!
Ultima annotazione, sconosciuta alla maggior parte dei produttori e dei consumatori: i solfiti incidono pesantemente sulla presenza di alcune particelle benefiche presenti naturalmente nell’uva e di conseguenza nel vino, quali ad esempio il trans-resveratrolo (C14H12O3), uno degli antiossidanti più potenti in natura, che aiuta a proteggere il corpo dallo stress ossidativo e dai radicali liberi (vedi sopra!!) e viene utilizzato per rallentare il processo di invecchiamento. Questo fenolo non flavonoide è presente nei nostri vini in quantità molto elevata poiché non inibito proprio dai solfiti, come evidenziato da uno studio dell’Università di Illinois-Chicago, curato dal Dr. J. Pezzuto – farmacologo.
Ogni bottiglia, una scoperta...